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68 images“Quello che a(r) riva” Una ricerca fotografica che ha come focus la plastica ma che vuole essere anche una riflessione sul momento storico che stiamo attraversando. Creata per rendere più facile la vita di ogni giorno, utilizzata per innumerevoli esigenze, diffusissima ovunque la plastica ormai è diventata uno dei problemi più grandi dei cambiamenti degli ecosistemi naturali, in questo caso quello marino. Il mare è la più grande discarica a cielo aperto di plastica del pianeta. Ciò che arriva a terra, con le mareggiate, è solo una piccolissima parte della pasticca che galleggia al largo o ricopre i fondali. Dagli inizi del 1930 (periodo di invenzione della plastica) ad oggi non si è preso in seria considerazione il suo smaltimento. Ora che i danni iniziano a manifestarsi in modo consistente, si tenta di affrontare il problema. Oltre ad essere un chiaro atto di denuncia, questa catalogazione fotografica evidenzia nell’oggetto anche un’estetica perversamente seduttiva, affascinante, enfatizzando il design e il livello di usura e corrosione dovuto dalla lunga permanenza in mare. Si stima che il deterioramento della plastica, possa avvenire anche in centinaia di anni. Fotografie di Christian Mantuano
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27 imagesSgombero Cara Castelnuovo di Porto. Operazione di trasferimento dei richiedenti asilo costretti a lasciare il centro di accoglienza per rifugiati più grande d’Italia.
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21 imagesUno spaccato della tipologia di persone che la chiesa attrae ad oggi, il "pellegrino moderno". Una serie di volti, ognuno segnato dalla sua storia (e dai suoi peccati!) tutti in viaggio in terra santa per trovare la stessa indulgenza. Le scarpe, il simbolo del pellegrinaggio, mostrano il contrasto tra un viaggio spirituale universale e la realtà materiale dei singoli individui. On the opening day of the extraordinary Jubilee of Mercy people of all kind and from all over the word come visit the Vatican. A series of portraits depicting what might be called the "modern pilgrim." On each face we can observe the marks of its personal history and intimate sins, traveling to the Holy Land to find the same all-desired indulgence. The shoes, a symbol for the pilgrimage, show the contrast between the spiritual journey and the material actuality, between the universal and the individual.
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15 imagesIl caveau del Reparto Operativo dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale a Roma all'interno della Caserma Lamarmora. Qui sono conservati provvisoriamente i reperti confiscati e recuperati durante operazioni specifiche contro il traffico clandestino di opere d'arte. Catalogati all'interno di camere blindate, i tesori perduti dell'arte italiana aspettano la fine di battaglie giudiziarie, per poi essere spediti ed esposti in musei ed istituzioni. photo Christian Mantuano per L'Espresso The vault of the Reparto Operativo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale in Rome which contains the artifacts confiscated and recovered during specific operations against the illegal trafficking of cultural heritage. The lost treasures of the italian art are cataloged and temporarily kept safe in the vault, waiting for the end of court battles to be shipped and displayed in museums and institutions.
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18 imagesEvacuation of refugees camped for days in Guido Mazzoni place near the Tiburtina station. The migrants came mainly from Ethiopia, Somalia and Eritrea in recent months on boats coming from Libya
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28 imagesUn pattugliamento del Canale di Sicilia da parte della Guardia di Finanza Italiana, coinvolta in un'operazione di ricerca e soccorso di migranti nel tratto di mare compreso tra l'isola di Lampedusa e le coste libiche. Un gommone con a bordo circa cento migranti viene individuato soccorso al confine con le acque territoriali libiche, a poco meno di venti miglia dal porto di Zwara. Le operazioni sono portate a termine dalla fregata della Marina Militare e si concludono con il trasferimento dei naufraghi sul pattugliatore della Guardia di Finanza dove l'equipaggio effettua il trasbordo ed i primi controlli sanitari. Novantadue, tutte di origine nigeriana e ganese, siedono sui pontili della nave militare in attesa di essere portati a terra. L'ultimo tratto del loro viaggio verso l'europa. Lo sbarco avviene al porto di Lampedusa dove i migranti saranno trasferiti al centro di primo soccorso e accoglienza. A search and rescue operation by the Italian Navy and Guardia di Finanza during a daily patrol in the Mediterranean Sea. A craft carrying about one hundred migrants is spotted at around 120 miles south of the coast of Lampedusa, less than 20 miles from the Libyan port of Zwara. A Navy frigate begins the rescue operation and eventually transfers the castaways onto the Finanza patrol ship where the crew completes the transhipping and carries out the first health screening. Ninety-two people, all from Ghana and Nigeria, sit on the piers of the military ship waiting to be taken ashore. This is the last part of their journey to Europe. After disembarking at Lampedusa's small harbor the migrants are transferred to the island's reception center.
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28 imagesNel 2013 iniziò in Uruguay il processo di legalizzazione e regolamentazione della vendita e del consumo di cannabis per uso ricreativo. Secondo Florencia Lemos, uno degli autori del libro "L'Uruguay si pianta" (2014), questa legge ruppe con la tradizione restrittiva e punitiva dello Stato in materia di consumo di droghe. Già a partire dal 2005 vari gruppi e organizzazioni sociali uruguaiane cominciarono a reclamare la legalizzazione della marijuana, includendo nelle proprie richieste anche questioni relative ai diritti umani: dalla non discriminazione in base all'orientamento sessuale alla depenalizzazione dell'aborto. Con l'elezione di José "Pepe" Mujica alla presidenza nel 2009, in rappresentanza del partito di sinistra "Frente Amplio", lo scenario politico cambiò radicalmente. Durante il governo di Mujica fu dato luogo alla promulgazione di leggi di taglio progressista, tra le quali la depenalizzazione dell'aborto nel 2012, il riconoscimento del matrimonio ugualitario e la regolamentazione della produzione di cannabis, entrambe nel 2013. Successivamente in seguito alla lista ufficiale dei coltivatori, prese piede la formazione di numerosi club ed associazioni istituti per promuovere ed educare il cittadino all’autocoltivazione della pianta e sugli effetti dovuti al suo consumo. Il governo uruguaiano ha disciplinato l'intera filiera della cannabis, creando un nuovo contesto per la produzione e il consumo controllato dall’Istituto per la regolamentazione e il controllo della Canabis (IRCCA). Pertanto si tratta non solo di un cambiamento economico e sociale ma anche di un brusco cambiamento culturale che introduce nuovi modi di essere e di pensare nella popolazione. Per combattere il narcotraffico, una delle soluzioni proposte è stata quella di far pagare la marijuana un dollaro al grammo, facendo riferimento al prezzo sul mercato nero. I consumatori potrebbero acquistare la marijuana all’interno di normali farmacie quindi acquistando per lo stesso prezzo un prodotto di qualità migliore. Avrebbero anche la possibilità di far parte di un monitoraggio statale basato sugli indici di consumo ed essere inseriti in programmi di prevenzione alle dipendenze. Al di là dell'uso ricreativo della marijuana, con la legalizzazione il paese avrà possibilità di svilupparsi in molti altri settori industriali.
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18 imagesEsercitazioni di tiro al poligono di Cisterna (Latina). A fare pratica con le armi sono soprattutto commercianti che vogliono imparare a difendersi. Foto di Christian Mantuano
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19 imagesIn Punta Mogotes time seems to have stood still. This photo sequence portraits the residents of the city of Mar del Plata (400 km south of Buenos Aires, Argentina) on the beach in in January, the height of the southern summer. Punta Mogotes, with its 4,000 meters, is one of the longest beaches in the area. It is so big that may look desert even when crowded with people of all ages and backgrounds. A Punta Mogotes il tempo sembra essersi fermato a qualche decina di anni fa. In questa sequenza fotografica molti marplatensi (abitanti della città di Mar del Plata, 400 km a Sud della capitale argentina Buenos Aires, ndr) vengono ritratti in spiaggia a gennaio, nel pieno dell'estate australe. Punta Mogotes, con i suoi 4.000 metri, è una delle spiagge più lunghe della città. Affollatissima ma tanto grande da sembrare sempre deserta, è frequentata da gente di qualsiasi età ed estrazione sociale.
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29 imagesSono più di 20.000 ogni anno i giovani della regione del Punjab indiano che migrano verso l’Europa, e l’Italia è una delle mete principali. Un flusso migratorio in costante crescita, caratterizzato in larghissima parte da ingressi regolari, con un tasso medio di crescita annuale del 66%. Un fenomeno, quello della migrazione indiana, e in particolare di coloro che provengono dalla regione del Punjab, di grande attualità, vista anche la continua crescita di questa peculiare comunità nel nostro Paese. La seconda comunità sikh d’Italia (per dimensioni) si trova in provincia di Latina, dove l’afflusso di migranti provenienti dal Punjab è particolarmente forte. I primi sikh arrivarono nell’agro pontino, area a forte vocazione agricola, nei primi anni Ottanta e nel giro di una decina di anni, da poche singole unità la comunità è arrivata a contare circa 7.000 individui, con una particolare concentrazione nel sud-pontino e nell’area limitrofa al Parco Nazionale del Circeo. La richiesta di forza-lavoro non qualificata e facilmente reperibile da impiegare come braccianti nella coltivazione delle campagne ha incentivato la migrazione e convinto molti sikh a stabilizzarsi nelle provincia di Latina, una comunità che a oggi la CGIL stima in 12.000 persone. Una presenza silenziosa e operosa, che si caratterizza per il grande rispetto nei riguardi dell’intero genere umano (indipendentemente dall’estrazione sociale, l’origine e la religione professata), ma ugualmente costretta a vivere in una condizione di pesante disagio: l’isolamento, la carenza di servizi dedicati, i fenomeni di razzismo, la mancata inclusione e il pesantissimo sfruttamento sul lavoro. Una situazione ancora più preoccupante in un’area del Paese in cui la criminalità organizzata è particolarmente attiva. [fonte: www.inmigrazione.it]
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23 imagesUn piccola parte dell'Etiopia raccontata attraverso persone di tutte le età e classe sociale che lavorano per la sopravvivenza e nello stesso tempo contribuiscono a rendere migliore il loro Paese. Nonostante l'economia versi in gravi condizioni a causa delle numerose guerre civili e delle frequenti siccità, negli ultimi anni si avverte un rapido cambiamento nella struttura urbana e nel tessuto sociale del paese ai recenti investimenti stranieri. La popolazione è impegnata per lo più in lavori artigianali e di manodopera. A window on a small part of Ethiopia. A land depicted through people of all ages and classes who work for their own bread and butter and at the same time actively contribute for a better country. Despite the country's economy is in a terrible slump due to numerous civil wars and frequent droughts, in recent years something is changing thanks to recent investments of some foreign countries. The population is engaged mainly in craftsmanship and unskilled labor.
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37 imagesToday Addis Ababa is a work in progress. An actual urban metamorphosis affects the central districts, that are gradually dismembered in order to make way for new constructions and paved roads. Huge skeletons of future buildings silhouette against the sky and the sound of bulldozers spreads into the dusty streets. A significant stage of the plan to turn Ethiopia into an industrialized country, introduced by former Prime Minister Meles Zinawe, will be achieved by the end of January 2015. The symbol of this transformation is the construction of the light metro: two rail lines running through the city, for a total of 48 km, crossing in Meskal Square, the city center of Addis. It is a modern project of fast and sustainable transport. Many sections of the line run on overpasses. The risk is to split the city into two, to the point that a specific committee for bridges and underpasses has been established.The government declared to be confident and satisfied with the progress of the work, despite some side effects have already been noted. The demolition of the old slums, aimed at creating space for new buildings, involves the relocation of tens of thousands of people. Those who do not have a valid cadastral permit will not have access to the lists for the new housing projects built by the government. Thus, in recent months, thousands found themselves living on the street or forced to move to the suburbs, isolated and poorly connected to the city center. Another aspect of the question concerns the rights of workers. Although the State has access to substantial fundings from the UK, USA, India and China and the intense building activity has increased the employment level, the average salary of a worker is not even enough for a roof and a meal a day. The safety conditions of construction sites remain extremely precarious. The city is experiencing a radical change that very quickly transforms the places as well as people's habits. Appealing to the "ancient art of self -arranging", the citizens of Addis find new ways of living the urban space. They live for the day, taking advantage of the resources available and occupying the spaces with temporary solutions. They face their needs with imagination and willpower; they arm themselves with a good dose of patience whenever conditions require starting over. That is the same patience that allows those who still lives in the slum to calmly wait the time of the move. Moreover, even the middle-class families who have the opportunity to support themselves through their work, face a daily series of hardships, from power cuts to the poor roads. The first interest of the government, said President Mulatu Teshome, is to provide three meals a day and a house to every Ethiopian citizen. The hope is that this program will be achieved shortly but in the meantime a silent minority of the population is still in search of his place in this great plan of modernization of the country. text Antonio Orria photo Christian Mantuano
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38 imagesI piccoli centri del foggiano formano una sorta di 'costellazione' del subappenino dauno. Qui è come se il mondo contadino avesse concesso alla modernità solo qualche scampo. Bovino, Orsara e Troia i loro abitanti e il tempo che si è fermato. photo Ch. Mantuano
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7 imagesRoulottes confiscated by the police on the roads around Bari used for prostitution of Colombian girls. The business was € 40,000 for week. Bari, 11 August 2013
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13 imagesLaboratori della facoltà di farmacia e scienza della medicina dell'Università di Bari.
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17 imagesOtto ettari di terra nel quartiere Carrassi di Bari, è la dimensione della Ex Caserma Rossani. Operativa fino al 1990, anno in cui è stata abbandonata, la 'Rossani' ospitava l'Esercito Italiano. La caserma è diventata di proprietà del Comune di Bari a seguito di uno 'scambio' tra il Governo Italiano e la Federazione Russa. Durante i primi mesi del 2014 l'intera area è stata occupata, ripulita da macerie e rifiuti di ogni tipo e 'liberata' da associazioni e comitati giovanili baresi, al suo interno si svolgono attività sociali e culturali.
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30 imagesNew York city through looks and expressions of its citizens, met and photographed along the streets of the Big Apple.
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24 imagesFerrovie Appulo Lucane join the South in the South. Climbing aboard one of the many trains that departs daily from Bari, along the single track, you proceed in the Murgia and then cross the vast countryside of Basilicata, often sparsely populated. It's an almost surreal route in an ever-changing landscape for the area's topography and the changing climate seasons . Trains, fueled by diesel, passing through many railway stations now disused and in a state of neglect. Often built many miles from towns, some stations were decommissioned during the 70's because they were no more used after road network's development. The network of FAL was built during the early years of the twentieth century with the initial purpose of linking Basilicata, Puglia and part of Calabria (extension ever made). © Christian Mantuano / OneShot Le Ferrovie Appulo Lucane uniscono il Sud nel Sud. Salendo a bordo di uno dei tanti treni che ogni giorno partono da Bari, percorrendo il binario unico, ci si inoltra nella Murgia per poi attraversare le immense campagne della Basilicata, spesso scarsamente abitate. E' un percorso quasi surreale in un paesaggio in costante cambiamento per la morfologia del territorio e per l'alternanza delle stagioni climatiche. I treni, alimentati a gasolio, transitano in numerose stazioni ferroviarie ormai in disuso ed in stato di abbandono. Spesso realizzate a molti chilometri dai centri abitati, alcune stazioni sono state dismesse durante gli anni '70 perché poco utilizzate dopo lo sviluppo delle rete stradale. La rete delle FAL fu costruita durante i primi anni del Novecento con lo scopo iniziale di collegare tra loro Basilicata, Puglia e parte della Calabria (prolungamento poi sfumato). © Christian Mantuano / OneShot
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41 imagesL'Ilva di Taranto è il più grande impianto industriale d'Europa produttore di acciaio. Da quando è attivo, dal 1965, malattie e morti sono aumentati in maniera impressionante. Leucemie infantili, tumori alla pleura, allo stomaco, neoplasie polmonari: le frequenti diagnosi di chi si ammala al quartiere Tamburi di Taranto. Quando soffia il vento, il primo luogo della città ad essere sommerso da benzene, dall'ipa e dalle polveri è proprio il Tamburi, anzi come lo chiamano i tarantini " i tamburi". La gente che ci vive, ogni giorno combatte una guerra che sembra essere senza fine. I bambini giocano in parchi la cui erba è completamente bruciata dal minerale; i pensionati, quasi tutti ex operai dell'Ilva, trascorrono il tempo in strada lavando ogni mattina marciapiedi e muretti completamente ricoperti di polvere. Una polvere pesante, rossastra, dalle sfumature marroni e nere, che rende surreale il paesaggio. Ogni colore è ricoperto dal quel rosso. Durante mese di agosto 2012 la magistratura ha chiuso i reparti a caldo dell'industria mettendoli sotto sequestro con l'accusa di disastro ambientale. E' cominciato così un paradosso tutto italiano che,ancora, non si conclude. Gli operai scendono in piazza per difendere il loro posto di lavoro e per "combattere" contro la chiusura dei reparti. Allo stesso tempo, ambientalisti e liberi cittadini scendono manifestano a favore della magistratura.Prima che arrivasse l'Italsider (così si chiamava l'Ilva quando era gestita dallo Stato e non apparteneva a Emilio Riva) Taranto era una antica città pugliese di 335 mila abitanti, basata su una economia dedicata alla pesca, all'allevamento ittico, ricca di storia e bellezza, affacciata su due mari. Da quando è stata trasformata in città industriale tutto ciò che Taranto è stata, pare messo da parte, dimenticato,"ucciso" dalla stessa industria che oggi la fa campare.
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13 imagesConvettillo de La Boca, Buenos Aires. Edificati all'inizio del novecento nel quartiere La Boca vicino al porto, sono state le prime abitazioni che accoglievano gli immigrati arrivati in città dal continente Europeo, moltissimi gli italiani. Quasi tutti i convettillos sono strutturati a forma di parallelepipedo, pianoterra e primo piano con un cortile interno in cui, in comune, trovano posto i servizi essenziali. Sono costruiti con materiali di scarto o di basso costo, come legno e ferrame, recuperati per lo più da vecchie imbarcazioni. Nel corso degli anni molti sono stati progressivamente abbandonati e occupati da una parte di popolazione più povera. The "conventillos" were built in the early twentieth century in La Boca neighborhood (near the harbor) and were the first houses that welcomed immigrants (mostly italians) arrived in Buenos Aires from theEurope. Almost every "conventillos" have parallelepiped's shape: ground and first floor were built around acourtyard where are located essential services. They were built with discarded or low cost materials, as wood and iron, mostly recovered from old boats. Over the years, many have been progressivelyabandoned and occupied by poor people.
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